In occasione del 50° Anniversario dell’Indipendenza della Repubblica del Mozambico e del 30° Anniversario dell’Instaurazione delle Relazioni Diplomatiche con la Santa Sede, l’Ambasciata della Repubblica del Mozambico presso la Santa Sede ha organizzato una solenne celebrazione che si è svolta il 25 giugno 2025 nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Maria in Trastevere, a Roma.
La commemorazione ha avuto inizio con una Santa Messa presieduta dai prelati della MOCATI, associazione di cattolici mozambicani, alla quale ha preso parte una rappresentanza del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, nonché alcuni membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica Italiana. L’evento ha costituito un momento di profonda riflessione spirituale e di ringraziamento per il cammino di pace, sviluppo e cooperazione internazionale compiuto dal Mozambico in questi decenni.
A conclusione della celebrazione liturgica, è stato condiviso l’intervento di S.E. l’Ambasciatore Raul Domingos, che ha rivolto un sentito messaggio di gratitudine e speranza, sottolineando l’importanza del dialogo, della pace e della solidarietà nelle relazioni tra il Mozambico e la Santa Sede.
A seguire, gli ospiti si sono riuniti per un rinfresco presso la Sala della Comunità di Sant’Egidio, durante il quale si è respirata un’atmosfera di fraternità e amicizia. Momento particolarmente apprezzato è stata l’esibizione delle studentesse dell’Accademia Nazionale di Danza, che hanno omaggiato il Mozambico interpretando con grazia e vivacità la marrabenta, tradizionale danza mozambicana, simbolo dell’identità e della vitalità culturale del Paese.
L’Ambasciata desidera ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno partecipato a questa importante ricorrenza, contribuendo a rafforzare i vincoli di amicizia, solidarietà e collaborazione tra il Mozambico e la Santa Sede.
Si allega a questo articolo il testo integrale del discorso pronunciato da S.E. l’Ambasciatore Raul Domingos.
Discorso in occasione dei 50 anni d’Indipendenza e del 30° Anniversario dall’Instaurazione delle Relazioni Diplomatiche con la Santa Sede
Eccellenze e Membri del Corpo Diplomatico,
Illustri Invitati,
Cari Signori e Signore,
È con grande onore e con profondo senso di responsabilità che mi rivolgo a voi in questa memorabile occasione, in cui celebriamo due pietre miliari della storia del Mozambico: i 50 anni della nostra Indipendenza Nazionale e i 30 anni dall’Instaurazione di Relazioni Diplomatiche con la Santa Sede.
È con immenso orgoglio e sincera gratitudine che oggi commemoriamo questi due tappe storiche. Sono date che ci invitano a guardare al passato con rispetto, al presente con coraggio e al futuro con rinnovata speranza.
Mezzo secolo fa, il Mozambico si è levato come Nazione libera, dopo un lungo e difficile cammino di resistenza. Da allora abbiamo percorso una strada lunga – non sempre asfaltata, a volte piena di ostacoli – ma sempre con il popolo come forza trainante.
Cinque decenni fa, il Mozambico si è affermato come Stato Sovrano, dopo un arduo percorso di lotte e sacrifici, guidato da un popolo determinato a costruire il proprio destino. L’indipendenza non è stata solo una data: è stata un’affermazione collettiva di dignità, giustizia e autodeterminazione. In questo processo, è doveroso riconoscere il contributo del Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo) e degli alleati solidali, tra cui spicca la Santa Sede.
Ricordo il gesto storico di Papa Paolo VI che, in un momento politicamente delicato, ricevette in Vaticano i leader dei movimenti di liberazione del Mozambico (Frelimo), dell’Angola (MPLA) e della Guinea-Bissau (PAIGC), rispettivamente Marcelino dos Santos, Agostinho Neto e Amílcar Cabral.
Questo atto ha avuto un valore politico e simbolico inestimabile, rappresentando una presa di posizione chiara ed etica da parte della Santa Sede a favore della giustizia e dei diritti dei popoli africani all’autodeterminazione. Il suo impatto si è propagato ben oltre i corridoi della diplomazia vaticana: ha risuonato nelle coscienze e ha rafforzato la legittimità della nostra causa.
Da allora, il Mozambico ha compiuto un lungo cammino. Abbiamo consolidato la Pace, con particolare rilievo per l’Accordo Generale di Pace firmato a Roma nel 1992 tra il Governo della Repubblica del Mozambico e la Resistenza Nazionale Mozambicana (Renamo), e più recentemente, si sono registrati importanti progressi verso la stabilizzazione delle zone ancora colpite dall’insicurezza.
La costruzione della Pace in Mozambico è un processo continuo e richiede perseveranza. Ma il nostro percorso dimostra che è possibile trasformare le cicatrici in semi di riconciliazione.
Sul piano sociale ed economico, abbiamo registrato progressi sostanziali, la nostra economia, nonostante i suoi alti e bassi, ha dimostrato una capacità di adattamento, anche alle crisi e alla crescente minaccia del cambiamento climatico (solo negli ultimi 40 anni, ci sono stati più di 25 cicloni, 20 inondazioni, più di 15 siccità), il popolo mozambicano rimane resiliente.
L’alfabetizzazione ha raggiunto livelli impensabili nel 1975. L’accesso all’istruzione primaria si è notevolmente ampliato e il settore della sanità pubblica ha beneficiato ampiamente della presenza e dell’azione delle istituzioni religiose, tra cui la Chiesa Cattolica, che continua a essere un partner cruciale nella fornitura di servizi alla popolazione, attraverso organizzazioni come la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas e altre.
È con orgoglio che oggi celebriamo anche i 30 anni delle Relazioni Diplomatiche con la Santa Sede, instaurate nel 1995. Questo rapporto è stato caratterizzato da rispetto reciproco, cooperazione concreta e dialogo continuo. La Santa Sede ha svolto un ruolo attivo nel promuovere la pace, la giustizia sociale, l’istruzione e i diritti umani nel nostro Paese.
In tal senso, desidero ricordare la visita di Papa Francesco in Mozambico, nel 2019, durante la quale pronunciò parole memorabili: “Avete diritto alla pace.” Una frase semplice ma potente, che ci ricorda che la pace è un diritto, non un lusso. Un messaggio che rimane attuale e necessario.
Anche Papa Giovanni Paolo II, durante la sua storica visita in Mozambico nel 1998, ci ha esortato a riconciliarci e a costruire un Paese basato sulla dignità della persona umana.
Benedetto XVI, a sua volta, ha riconosciuto in diverse occasioni il ruolo delle comunità di fede nella ricostruzione del nostro tessuto sociale.
Scuole cattoliche, ospedali missionari, programmi di formazione e persino conforto spirituale in momenti di dolore – come dopo i cicloni Idai e Kenneth – sono segni visibili di questa cooperazione. La Chiesa cattolica non è stata solo un’osservatrice: è stata agente attivo nella costruzione morale e materiale del nostro Paese.
Nonostante i progressi, riconosciamo che persistono sfide strutturali: disuguaglianze regionali, vulnerabilità climatica, corruzione, insicurezza in alcune province e l’urgente necessità di creare reali opportunità per i giovani mozambicani.
L’impegno del governo è fermo: vogliamo consolidare la pace, diversificare l’economia, promuovere l’inclusione e rafforzare la governance democratica.
Il partenariato con la Santa Sede continuerà ad essere fondamentale in questo cammino. È un rapporto basato non solo su interessi politici o religiosi, ma su valori umani universali. Un’amicizia che ispira fiducia e cooperazione.
Eccellenze,
Celebrare 50 anni di Indipendenza significa celebrare la maturità di uno Stato. Celebrare 30 anni di Relazioni Diplomatiche con la Santa Sede significa celebrare un’amicizia di lunga data. Conosciamo i limiti, ma scegliamo di continuare, perché insieme siamo migliori.
Che le parole dei Papi diventino una mappa del cammino e le lezioni del passato diventino carburante. Facciamo della politica un atto di servizio, della fede un ponte e dei giovani una priorità. Che ogni mozambicano, ovunque si trovi, sia un costruttore di pace, giustizia e dignità.
Se il futuro è luminoso come i sogni dei nostri giovani e solido come i valori che condividiamo con la Santa Sede, allora, Signore e Signori, il meglio del Mozambico deve ancora venire.
Infine, vorrei augurare al Santo Padre un proficuo pontificato.
Chiedo al Santo Padre di continuare a pregare per il Mozambico e il suo popolo.
Grazie mille
